MILANO, LA NUOVA EMERGENZA SICUREZZA ACCENDE LO SCONTRO TRA OPPOSIZIONE E GIUNTA PISAPIA
Il movimento "Destra per Milano" si lancia apertamente contro l'Amministrazione Comunale, accusandola di eccessivo buonismo nei confronti degli immigrati
Milano 17/01/2014 – Nel capoluogo lombardo l'anno è cominciato decisamente male con lo sgradito ritorno dell'emergenza sicurezza. Nei primi giorni del 2014 diverse zone della città sono state funestate da aggressioni e furti in appartamento. Secondo quanto riportato dal giornalista di Telecolor Vladimiro Poggi, una minoranza dei milanesi ritiene che la causa di questo boom di microcriminalità sarebbe da attribuire alla presenza di immigrati senza fissa dimora e privi di occupazione.
Il movimento "Destra per Milano", per voce del presidente Roberto Jonghi Lavarini, sembra essere sulla stessa linea di pensiero incolpando direttamente l'Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Giuliano Pisapia, reo di abbandonare interi quartieri al degrado, abusivismo e campi nomadi. Il Primo Cittadino di Milano, in carica dal 2011, è accusato di eccessivo buonismo nei confronti degli immigrati disoccupati che, nelle parole di Roberto Jonghi Lavarini, «vengono lasciati bivaccare in città». Come ricorda Vladimiro Poggi, Giuliano Pisapia è famoso per aver negato ai militari la possibilità di attuare operazioni di deterrenza sulle strade del territorio comunale, ma anche per aver "disarmato" i vigili urbani. La "Destra per Milano" vorrebbe che il presidio territoriale venisse affidato ad ex poliziotti e carabinieri che, fungendo da sentinelle, potrebbero avvisare in tempo reale le forze dell'ordine, in caso notassero un possibile reato in corso; già in passato lo sforzo sinergico aveva dato ottimi risultati riducendo sensibilmente i reati predatori. «Il problema della sicurezza non è solo da attribuire all'immigrazione - afferma il presidente di "Destra per Milano" Roberto Jonghi Lavarini ai microfoni di Telecolor – ma soprattutto alla mancanza di sicurezza da parte dell'Amministrazione Pisapia. La legge è uguale per tutti e deve essere rispettata anche dai nostri ospiti che, peraltro, spesso non sono graditi».
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Mattia Castellini
Ufficio Stampa PZ
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