lunedì 30 giugno 2014

Riforma dei catasto ingiusta e sbagliata.

 
 
Confedilizia mette sempre più a fuoco - per quanto possibile - il conto della Tasi che gli italiani pagheranno quest'anno. E punta il dito sui valori Omi-Agenzia delle Entrate, che sono la base ufficiale dell'imposizione fiscale sugli immobili. «I valori di mercato si stanno riducendo fino a un quinto delle stime Omi», denuncia il presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani, che ieri ha presentato un monitoraggio condotto a campione in varie città italiane analizzando 2.500 acquisti di immobili presso le aste giudiziarie. Infine, il sindacato della proprietà edilizia, boccia i primi passi sulla riforma del catasto per l'esclusione di ogni contraddittorio all'interno delle commissioni censuarie.

Le proiezioni di Confedilizia eseguite su un campione di città fanno capire che il conto sarà salato. A Bologna la Tasi dell'abitazione principale tipo (classe A/2 di cinque vani) potrebbe costare fino a 787 euro, fino a superare 2.700 euro nel caso di abitazione in affitto (in questo caso si conteggia Imu e Tasi). A Genova si arriva a 701 euro (prima casa) e 2.423 euro (affitto). A Milano i valori sono, rispettivamente di 487 e 1.954 euro. Altri casi citati: Torino (565 e 1.954 euro); Genova (701 e 2.423); Roma (701 e 2.423); a Firenze (401 e 1.385); Napoli (551 e 1.904); Palermo (336 e 1.162); Bari (523 e 1.805 euro). Le stime, spiega Confedilizia, sono fatte applicando alla Tasi la maggiorazione dello 0,8 per mille oltre il limite massimo dell'aliquota base. E riguardano la maggioranza dei comuni (specie grandi città) che non hanno ancora deciso le aliquote.

Un altro fronte della fiscalità immobiliare è quello dei valori Omi dell'osservatorio delle Entrate, ormai diventati il riferimento ufficiale non solo per le compravendite ma anche per l'imposizione fiscale sugli immobili. Per dimostrare che i valori Omi sono oggi supervalutati, Confedilizia ha raccolto i prezzi di 2.500 case italiane acquistate alle aste giudiziarie. Si tratta di un piccolissimo campione rispetto al totale delle compravendite residenziali (che nel 2013 sono state 403mila), ma che per Confedilizia è indicativo di un trend: «Il prezzo reale pagato può essere fino a cinque volte inferiore ai valori Omi», afferma Sforza Fogliani.

Dura presa di posizione anche sulla riforma del catasto: «Sul decreto legislativo dedicato alla composizione delle commissioni censuarie esprimiamo pieno disappunto», attacca Sforza Fogliani, che spiega: «Alle commissioni partecipano solo Comuni e Agenzia delle Entrate; ma così si escludendo ogni possibilità di contraddittorio. Se si continua così con gli altri decreti attuativi, ho forti dubbi che si possa costruire un catasto realmente rappresentativo dei valori e dei redditi correnti, come è invece nello spirito della legge delega. Spero proprio che il decreto possa essere modificato».
 

Edilizia pilastro di ogni possibile ripresa.

 
(Il Ghirlandaio) Roma, 30 giu. - L’economia immobiliare è la base della ripresa generale: la fiscalità che soffoca la prima impedisce la crescita dell'altra. A dichiararlo Assoedilizia in una nota. "La stabilità anche nei rapporti con la Ue può assicurarsi solamente con la crescita economica, a sua volta generata dalla diminuzione della pressione fiscale ( che viceversa produce sull'economia un effetto depressivo", spiega l'associazione sottolineando come "non ci sarà ripresa dell'economia se non si risolve la crisi del settore immobiliare nel suo complesso. E', infatti, ormai convinzione diffusa che la soluzione della crisi economica generale passi attraverso la ripresa dell'immobiliare, vero motore diretto ed immediato per il traino dell'economia: lo affermano tutti, dall'Abi alla Confindustria".
 
"Attualmente la crisi del settore immobiliare, con particolare riguardo alla Provincia ed alla città di Milano, ha raggiunto un livello molto preoccupante, per il blocco di fatto del mercato delle compravendite ( ad eccezione degli immobili "griffati" ); per il calo sensibile della domanda in locazione nei settori, sia abitativo sia ad uso diverso; e conseguentemente per la caduta verticale dei valori di mercato degli immobili; Assoedilizia in questo periodo si sta occupando particolarmente di temi che riguardano il rilancio del settore immobiliare: che significano attività costruttiva; significano investimenti del risparmio negli immobili, mercato dei beni immobili, e loro valorizzazione e commercializzazione e tra tutti i temi all'esame, fondamentale è quello della fiscalità immobiliare", si legge ancora.
 
Ritenuto che, "se vogliamo l'auspicata ripresa dell'economia immobiliare occorre puntare non solo sulle infrastrutture ( grandi appalti edilizi ), ma anche su un alleggerimento del carico fiscale che non deve riguardare solo il settore dell'attività di produzione edilizia o costruttiva in generale, oppure gli investimenti dei gestori intermediari del risparmio; ma deve estendersi all'intero universo degli investitori del risparmio diffuso, con particolare attenzione alla locazione che va defiscalizzata non solo nella forma del contratto, a canone concordato, per gli usi abitativi, ma soprattutto nella forma della locazione abitativa libera e per usi diversi.Tutto ciò al fine di suscitare nel nostro Paese una risposta di sistema per la ripresa edilizia e non una risposta di nicchia. Mentre invece, tra misure fiscali già adottate ed altre in itinere ( una fra le altre la riforma del Catasto), la prospettive è quella comunque di una grande incertezza nella fiscalità immobiliare ( causa peraltro di sfiducia nel mercato da parte degli investitori ) ed in ogni caso di un appesantimento del carico fiscale", continua.
 
Assoedilizia, infine, "si impegna a condurre, nei confronti delle forze di governo e politiche, una azione volta ad ottenere quella sensibilizzazione alle problematiche fiscali del settore che non traspare neppure nel DEF (Documento di economia e finanza, valido per un triennio ) da poco approvato dal Parlamento". 
 

lunedì 16 giugno 2014

Progetto Milano e Mutua Sociale Ambrosiana.


 
 
Importante riunione politica di Progetto Nazionale a Verona: la delegazione milanese era composta dal presidente del circolo Destra per Milano, Roberto Jonghi Lavarini, dal vice-presidente Mario Mazzocchi Palmieri e da Giulio Livoni (ex segretario del Fronte della Gioventù di Monza, ora promotore della Mutua Sociale Ambrosiana). A livello locale, Progetto Nazionale ha deciso di promuovere il Progetto Milano, laboratorio civico per la città metropolitana, e di collaborare attivamente con la Mutua Sociale Ambrosiana, sostenendo la sua buona battaglia, per la giustizia sociale contro l'usura bancaria.