giovedì 27 settembre 2012
"Fermare il declino"...
Oggi scrivo non da convinto militante politico di destra ma da attento osservatore e studioso della politica italiana. Ieri sono andato, al Teatro Dal Verme di Milano, a vedere la presentazione del nuovo movimento "Fermare il declino" del simpatico giornalista-economista Oscar Giannino. La cosa veramente straordinaria, in questo momento di profondo disgusto e distacco della gente dalla vecchia politica, è stata, nonostante la scarsa propaganda fatta all'evento, la spontanea ed entusiasta partecipazione di oltre duemila milanesi (cinqucento rimaste fuori dal teatro), sopratutto piccola e media sana borghesia produttiva (imprenditori, professionisti, commercianti e dirigenti) ma anche tanti studenti universitari e-o giovani lavoratori. Almeno il 70% dei presenti erano delusi del centro-destra, del PDL e di Berlusconi che nel nuovo movimento (alleato di Italia Futura e, quindi, di Luca Cordero di Montezemolo) hanno trovato una seria e valida alternativa, autenticamente liberale e meritocratica, alla attuale classe politica. Da tempo non vedevo tanto entusiasmo, partecipazione, militanza gratuita e disinteressata, raccolta di fondi e di adesioni. ROBERTO JONGHI LAVARINI
La catastrofe morale della Regione Lazio e l’evidenza del mangia-mangia diffuso nella maggioranza delle Regioni italiane è un lavacro salutare. E se i vecchi partiti – a cominciare ovviamente dal centrodestra che offre la galleria di comportamenti piu’ nauseanti, ma in realtà riguarda tutti, l’acquiescenza alla delibera dell’ufficio di presidenza per la quale i denari dei gruppi andavano in tasca ai consiglieri pro-capite – credono ancora volta di uscirne con la recita dello scaricabarile, ebbene s’illudono. Ci sono almeno tre questioni investite da questa colata di fango. La prima, ovviamente, è etica. La seconda, istituzionale. La terza, il rimedio alla seconda.
Della prima, c’ e’ solo una cosa da dire. Circa metà degli italiani continuano nei sondaggi a esprimere l’ incertezza non verso il voto alle prossime politiche, ma verso quale sia la scelta migliore per esprimere la loro più netta e decisa manifestazione di averne le tasche piene. Quando abbiamo scritto nel primo punto di “fermare il declino” che il ceto politico della seconda repubblica, con pochissime eccezioni, ha fallito realizzando una bancarotta finanziaria e morale, alcuni hanno storto il muso pensando fosse un’espressione antipolitica. Al contrario, l’antipolitica sono er Batman e i suoi degni compari sugli scranni laziali, la Minetti che sfila e si tiene il vitalizio, i Lusi e i Belsito, e via continuando ogni giorno che Dio manda in terra. O cambia con regole ferree il meccanismo di selezione dei politici a ogni livello, oppure è difficile spiegare al cittadino medio che non deve scegliere la protesta più dura a costo anche che sia demagogica, senza star troppo a sottilizzare su programmi, euro e compatibilità economiche. Per il Pdl, di certo, è un altro campanone funebre. Ma non so dire né se qualcuno ne trarrà le conseguenze, né se del resto abbia un qualche senso ormai pensare di salvarsi l’anima, dopo aver taciuto o osservato compiaciuti per anni quanti figuranti e ribaldi assiepassero gli scranni.
C’ e’ poi la questione istituzionale, cioè il pingue caravanserraglio della spesa delle Regioni, un paio di centinaia di miliardi di euro l’anno. Non desidero generalizzare, ma grazie a quella schifezza che fu la riforma del Titolo V della Costituzione abbiamo avuto il trionfo del fai da te e di sprecopoli. Finalmente oggi Bersani – la riforma la volle la sinistra – lo ammette oggi sul Messaggero, ma è tardi. Perché in Val d’Aosta ci deve essere un consigliere ogni 3.618 abitanti mentre in Lombardia uno ogni 122mila, per 19mila in Sardegna, per 30mila nell’Umbria, per 87mila in Emilia, e uno ogni 10.660 in Molise? Perché in Abruzzo sono saliti dai 40 consiglieri originari a 45, in Calabria da 40 a 50, nel Lazio da 60 a 71, in Puglia da 60 a 70, in Toscana da 50 a 55 ed erano arrivati anche a 65? Perché al di là degli scandalosi vitalizi – per lo più corretti poco prima o poco dopo la riforma Fornero, ma a cominciare in media dal 2015, e che restano quasi sempre molto generosi rispetto ai contributi versati – nel più delle Regioni resta in vigore la regalia al consigliere uscente dopo una sola legislatura, fino a un massimo di 39.499 euro in Basilicata, 56.580 in Calabria, 54 mila in Campania e Puglia, 46 mila in Sardegna e Sicilia? Ve lo ricordate che cosa avvenne quando nell’estate 2011 il governo ormai alla disperata e tardiva ricerca di risparmi provò a eliminare 333 degli oltre 1100 consiglieri? Undici Regioni si sono rivolte alla Corte Costituzionale, questo è avvenuto. Sulla base del famigerato Titolo V della Costituzione, dell’articolo 123 per il quale la Regione che attraverso il proprio statuto «determina… i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento», e il 122 che attribuisce sempre alle Regioni il potere di stabilire il sistema di elezione.
Di qui la conclusione. Non basterà nemmeno una strage di politici ladri e di frusti simboli elettorali, nelle urne. Personalmente, sono per un nuovo referendum contro il finanziamento pubblico ai partiti. So che il primo è stato aggirato e ignorato dai partiti, ma proprio per questo serve un’altra spallata per aprire davvero a un sistema di autofinanziamento incentivato fiscalmente. Ma occorrerà poi rimettere mano con serietà a ciò che davvero si è rivelato il Titolo V della Carta fondamentale. Altro che primo passo verso il federalismo, ne sono derivati solo veti insuperabili locali su ogni politica che deve restare ferreamente nazionale – poche ma decisive , come quella energetica e delle infrastrutture – sommati al fai da te del magna-magna a ripetizione. E’ un andazzo che oscura i risultati di chi ha speso meglio. E che affama i Comuni, che bisogna invece rimettere al centro delle Autonomie e di un disegno organico di accorpamento massiccio, e di maggiore indipendenza di entrate rispetto a bisogni primari che devono affrontare secondo il principio di sussidiarietà.
C’e’ un ma, pero’, almeno per chi la pensa come me. Ci sono due modi per smontare il Titolo V. Il primo è quello dello statalismo centralista, che vedo risorgere e che io combatterò sempre, tranne sulle due materie che ho citato. Il secondo è quello di un passo vero verso macroregioni che indirizzino di più, a fortissima autonomia e con modelli anche molto diversi tra loro, ma con un limite preciso: che gestiscano sempre meno. OSCAR GIANNINO - http://www.fermareildeclino.it/
mercoledì 26 settembre 2012
FISCO, CONFEDILIZIA: CORREGGERE L'IMU
’IMU del Governo Monti va corretta”, lo dichiara il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, “bisogna tornare all’IMU originaria. L’onda del malcontento è ormai incontenibile, si aggraverà in occasione del versamento del saldo, gli effetti sociali che produrrà sono facilmente intuibili e, allo stato, imprevedibili sono le reazioni. Bisogna che il Governo ascolti le voci di chi propone un ridimensionamento della tassazione della casa. La nuova situazione che s’è creata nei conti pubblici, lo consente e quindi lo impone. C’è lo strumento della modifica delle aliquote che il Governo si è riservato di fare entro il 10 dicembre e che viene oggi rilanciato autorevolmente dal segretario della CGIA, Bertolussi. C’è lo strumento della deducibilità che propone il presidente Fini. Altre forme ancora di riconduzione dell’imposta ad equità, possono essere studiate. Ma si esigono atti concreti e urgenti. Le assicurazioni del ministro Grilli che non c’è bisogno di ulteriori sacrifici sono l’esatto contrario di quel che si sta in effetti facendo, con l’utilizzazione delle rendite IMU maggiorate persino per il calcolo dell’Isee e con la proposta governativa del Catasto, ammantata di belle parole, che però nascondono una sola cosa concreta, che l’Agenzia del territorio/Economia avrà le mani libere per una discrezionalità catastale che frusta a tal punto l’obiettivo perequativo e di certezza insito nell’istituto del Catasto in sé che, se le cose dovessero andare così, tanto varrebbe abolirlo, con risparmio almeno di spese enormi”.
Rilanciare gli affitti attraverso la ristrutturazione degli immobili
Rilanciare gli affitti attraverso la ristrutturazione degli immobili attualmente inabitabili. È questa l’ultima ricetta predisposta dal presidente della Confedilizia Corrado Sforza Fogliani, che invita l’esecutivo Monti a inserire nell’agenda per la crescita anche la risoluzione del problema che sta attualmente attraversando il mercato immobiliare.
“L’autunno non ci può cogliere impreparati, la caduta delle compravendite e dei mutui va considerata con grande attenzione per i conseguenti effetti sociali” – ha dichiarato Sforza Fogliani, che indica poi come altri governi europei, come quello spagnolo, abbiano già preso provedimenti in materia, e che una base utile potrebbe essere ciò che il premier Monti profetizzava già 15 anni, fa, ovvero “misure di liberalizzazione e misure di natura straordinaria, come benefici fiscali accordati ai proprietari per facilitare il riutilizzo dell’enorme massa di immobili bisognosi di lavori di riattamento che, una volta recuperati, potrebbero essere destinati all’affitto a canoni calmierati. Sono misure, le prime, che non costano nulla e, le seconde, che si autofinanziano” – ha poi aggiunto Sforza Fogliani.
Secondo Confedilizia, infine, in Italia vi sarebbero quasi 800 mila immobili sfitti poiché inabitabili. Di qui l’esigenza di incentivare i lavori di ristrutturazione, che porterebbero nelle casse dello Stato ingenti introiti Iva.
martedì 25 settembre 2012
venerdì 21 settembre 2012
Libreria RITTER di Milano: Cultura, Storia e Tradizione.
Chi siamo: una Libreria specializzata in Storia Militare, Tradizione e Tradizioni, Fascismo e Nazionalsocialismo, Armi e Forze Speciali, Neofascismo, Ultras, Musica Alternativa ed Etnonazionalismo.
Abbiamo costituito la Casa Editrice Ritter s.a.s. l’8 ottobre 1998 con l’intenzione di editare libri (nuovi e ristampe) sulle Forze Armate tedesche, argomento del quale il mercato era allora carente. Proveniamo da differenti esperienze lavorative nel campo dell’editoria e della diffusione libraria, chi da un’esperienza durata sette anni nella “Libreria Militare” di Milano, chi da un’esperienza durata ben 25 anni nella libreria “La Bottega del Fantastico”, sempre a Milano, e nelle “Edizioni Barbarossa”. Cominciando a proporre direttamente alle librerie le nostre edizioni, ci siamo fatti carico della distribuzione di un limitato numero di case editrici amiche (Edizioni Barbarossa, Novantico, Settimo Sigillo).Gli anni intermedi sono stati caratterizzati da un ampliamento dell’attività editoriale alle tematiche inerenti la storia e le Forze Armate della Repubblica Sociale Italiana, e da un costante incremento dell’attività distributiva, limitata comunque ancora all’editoria in lingua italiana.Il salto qualitativo avviene nel settembre 2005, quando cominciamo a curare la distribuzione in modo professionale e a tempo pieno. A partire da allora abbiamo incrementato costantemente il numero delle case editrici promosse, con particolare interesse alla diffusione dell’editoria specializzata in lingua straniera (inglese, americana, francese, tedesca, spagnola, polacca, ecc.), arrivando cosi al centinaio di editori attualmente distribuiti. Dal gennaio 2008 la nuova Ritter: Apertura dello spazio espositivo con i suoi 180 metri quadri in Via Maiocchi, 28 a Milano, così da poter fornire ai nostri clienti un servizio completo che va dalla normale reperibilità dei volumi in commercio (grande e piccola editoria classica, editoria specializzata, editoria e musica alternativa) alla ricerca di testi fuori commercio. Sito completamente rinnovato e partecipazione alle maggiori fiere specializzate (Militalia, EXA…).
Dove siamo Il nostro spazio RITTER è situato in Via Maiocchi, 28 angolo Viale Abruzzi a Milano. Mezzi di superficie: linea 92, 60; Tram 23, 33, 11 a circa 300 metri e a 500 metri la fermata di Lima (MM1. ORARI APERTURA E RECAPITI: Per il pubblico: dal Martedì al Sabato 10,00/13,00 - 15,00/19,30. In altri orari su appuntamento: Telefono 02-201310, Fax 02-29510499, Cellulare 333-3037133, Mail info@ritteredizioni.com - http://www.ritteredizioni.com/
martedì 18 settembre 2012
55% di sgravi fiscali per risparmio ed efficienza energetica.
Avviso importante: dal 26 giugno 2012 la percentuale del 36% per le ristrutturazioni aumenta al 50%
Il Dl 22 giugno 2012 n. 83, conosciuto come “Decreto crescita” e convertito in Legge n. 134/2012, ha cambiato ancora una volta il meccanismo dell’incentivazione alle ristrutturazioni degli edifici.
A partire dal 26 giugno 2012, data di entrata in vigore del Decreto, la percentuale del 36% per le ristrutturazioni aumenta al 50% e l’importo massimo di spesa per ogni unità abitativa sale da 48.000 a 96.000 euro.
Il nuovo decreto lascia immutata l’impostazione del 36% e tutti i precedenti riferimenti normativi, limitandosi a variare la percentuale e il massimo detraibile fino alla scadenza del 30 giugno 2013.
Il contenuto di questa pagina, dedicata agli adempimenti da osservare per fruire dell'agevolazione, è aggiornato secondo le modifiche intervenute, in vigore dal 26 giugno 2012.
Per conoscere, invece, chi ha diritto alla detrazione, gli interventi ammessi, i requisiti e i tetti di spesa vai alla pagina "Detrazioni fiscali 50% (ex 36%) per manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro o risanamento conservativo".
Avvisiamo i nostri lettori anche del fatto che, in fase di conversione in Legge del Decreto crescita (Legge 134/2012), è stata apportata una modifica che proroga a giugno 2013 la possibilità di accedere alle detrazioni del 55% per gli interventi di efficienza energetica degli edifici.
Per maggiori informazioni sulle detrazioni del 55% vedi la sezione di Nextville espressamente dedicata. >> Vai a Detrazioni 55%
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Adempimenti per il riconoscimento della detrazione d'imposta 50% (ex 36%) per le ristrutturazioni edilizie
Vai ai paragrafi:
Non è più richiesta la comunicazione di inizio lavori
La documentazione da conservare
I dati da indicare nella dichiarazione dei redditi
Da quando decorre la soppressione dell'obbligo della comunicazione di inizio lavori
La ritenuta d'acconto del 4%
Comunicazione alla Azienda Sanitaria Locale
IVA e fatturazioni
Pagamento mediante bonifico
Per fruire della detrazione Irpef 50% (ex 36%) sulle spese di ristrutturazione i contribuenti sono tenuti ad osservare una serie di adempimenti.
Non è più richiesta la comunicazione di inizio lavori
Secondo quanto disposto dal Decreto legge 13 maggio 2011, n. 70, i contribuenti che intendono usufruire della detrazione del 50% (ex 36%), non dovranno più inviare al Centro operativo di Pescara dell’Agenzia delle Entrate la comunicazione preventiva di inizio lavori.
Lo stesso decreto dispone che occorre "indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell'immobile e se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell'atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti ai fini del controllo della detrazione e a conservare ed esibire a richiesta degli uffici i documenti che saranno indicati in apposito Provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate."
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La documentazione da conservare
Il provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate n. 2011/149646 ha recepito quanto disposto dalla normativa nazionale, prendendo atto della soppressione dell'obbligo di invio della comunicazione preventiva di inizio lavori al Centro operativo dell'Agenzia delle Entrate di Pescara. Il medesimo provvedimento ha recepito anche l'obbligo di conservare a cura del contribuente e esibire in caso di controllo la seguente documentazione:
• "le abilitazioni amministrative richieste dalla vigente legislazione edilizia in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (Concessione, autorizzazione o comunicazione di inizio lavori). Nel caso in cui la normativa non preveda alcun titolo abilitativo per la realizzazione di determinati interventi di ristrutturazione edilizia comunque agevolati dalla normativa fiscale: dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, resa ai sensi dell’art. 47 del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, in cui sia indicata la data di inizio dei lavori ed attestata la circostanza che gli interventi di ristrutturazione edilizia posti in essere rientrano tra quelli agevolabili, pure se i medesimi non necessitano di alcun titolo abilitativo, ai sensi della normativa edilizia vigente.
• per gli immobili non ancora censiti, domanda di accatastamento
• ricevute di pagamento dell’imposta comunale sugli immobili, se dovuta
• delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori, per gli interventi riguardanti parti comuni di edifici residenziali, e tabella millesimale di ripartizione delle spese
• in caso di lavori effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi, dichiarazione di consenso del possessore all'esecuzione dei lavori
• comunicazione preventiva indicante la data di inizio dei lavori all’Azienda sanitaria locale, qualora la stessa sia obbligatoria secondo le vigenti disposizioni in materia di sicurezza dei cantieri (vedi oltre in questa pagina)
• fatture e ricevute fiscali comprovanti le spese effettivamente sostenute
• ricevute dei bonifici di pagamento".
Attenzione: come precisato con la Circolare 19/E del 2011, nel caso di lavori su parti comuni, ogni condomino potrà detrarre la sua parte, anche se non è in possesso di copia di tutta la documentazione. "Per usufruire del bonus del 36% (ora 50%, ndr), infatti, basta disporre di una certificazione in cui l’amministratore di condominio attesta di aver adempiuto a tutti gli obblighi previsti e di essere in possesso della documentazione originale, indicando la somma di cui tenere conto ai fini della detrazione".
Nella dichiarazione dei redditi, "i singoli condomini devono limitarsi ad indicare il codice fiscale del condominio, senza riportare i dati catastali identificativi dell’immobile. Tali dati saranno indicati dall’amministratore di condominio nel quadro AC concernente le comunicazioni dell’amministratore del condominio, da allegare alla propria dichiarazione dei redditi ovvero, in caso di esenzione da tale obbligo o di utilizzo del modello 730, da presentare unitamente al frontespizio del modello Unico PF della propria dichiarazione dei redditi".
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I dati da indicare nella dichiarazione dei redditi
Come precedentemente specificato, il Dl 70/2011 ha disposto l'obbligo di "indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell'immobile e se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell'atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti ai fini del controllo della detrazione".
Nel modello Unico e nel modello 730 il contribuente ha un apposito spazio dove è possibile inserire questi dati, con i relativi allegati; gli stessi che prima doveva indicare e allegare alla comunicazione da inviare al Centro operativo di Pescara. E cioè:
• la copia della concessione, dell’autorizzazione o della comunicazione di inizio lavori, se previste dalla legislazione edilizia;
• i dati catastali (o, in mancanza, la fotocopia della domanda di accatastamento);
• la fotocopia delle ricevute di pagamento dell’ICI a decorrere dal 1997, se dovuta;
Se il contribuente che chiede di fruire della detrazione è un soggetto diverso da quello tenuto al pagamento dell’Ici (ad esempio, l’inquilino), non è necessario produrre le copie delle ricevute. Anche per i lavori eseguiti sulle parti comuni condominiali non va allegata la ricevuta di pagamento dell’Ici.
• la fotocopia della delibera assembleare e della tabella millesimale di ripartizione delle spese nel caso in cui i lavori vengono eseguiti sulle parti comuni di edifici residenziali. Se in seguito l’importo dei lavori eseguiti dovesse superare quello inizialmente preventivato, sarà necessario trasmettere la nuova e ulteriore tabella di ripartizione delle spese allo stesso ufficio che ha ricevuto la comunicazione originaria;
• la dichiarazione del proprietario di consenso all’esecuzione dei lavori, nell’ipotesi in cui questi vengano eseguiti dal detentore dell’immobile (locatario, comodatario).
Il modello 730
La sezione prevista per il modello 730 è stata denominata:
SEZIONE III B - Dati catastali identificativi degli immobili e altri dati per fruire della detrazione del 50% (ex 36%)
L'Agenzia delle Entrate specifica che "questa sezione deve essere compilata in relazione ai lavori iniziati nel 2011".
Il modello Unico
La sezione prevista per il modello Unico è presente nel Quadro RP - Oneri e spese ed è denominata:
Sezione III B - Dati catastali identificativi degli immobili e altri dati per fruire della detrazione del 50% (ex 36%)
I righi da compilare sono quelli che vanno da RP51 a RP54, con i medesimi dati illustrati più sopra in questa pagina
Se i righi disponibili nel modello non sono sufficienti per inserire i dati richiesti, l'Agenzia delle Entrate dispone che vengano compilati "altri moduli, numerandoli progressivamente nell’apposita casella posta in alto a destra indicando sempre il codice fiscale nell’apposito spazio. Il numero complessivo dei modelli compilati per ciascun contribuente va riportato nella casella posta in basso a sinistra della quarta facciata del modello base compilato".
O, in alternativa, è possibile allegare, invece di tutta la documentazione richiesta, un'autocertificazione, in cui si dichiari che il contribuente è in possesso della documentazione e che la tiene a disposizione in caso di controlli. Per gli interventi realizzati sulle parti comuni condominiali, il singolo contribuente in luogo di tutta la documentazione prevista, può utilizzare una certificazione rilasciata dall’amministratore del condominio, in cui lo stesso attesti di avere adempiuto a tutti gli obblighi previsti e indichi la somma di cui il singolo contribuente può tenere conto ai fini della detrazione.
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Da quando decorre la soppressione dell'obbligo della comunicazione di inizio lavori
Con la Circolare 19/E, l'Agenzia delle entrate ha precisato che la soppressione dell’obbligo di inviare al Centro operativo di Pescara la comunicazione di inizio lavori non riguarda soltanto gli interventi successivi all’entrata in vigore del Dl 70/2011 (14 maggio 2011), che l’ha sancita, ma l’intero 2011. In sostituzione della comunicazione, i contribuenti dovranno indicare nella dichiarazione i dati e conservare i documenti indicati su indicati.
Invece, i contribuenti che hanno spedito la raccomandata con la comunicazione al Centro Operativo di Pescara entro il 13 maggio 2011, "dovranno barrare la colonna 2 “C.O. Pescara/Condominio” dei righi da E51 a E53 del modello 730/2012 o dei righi da RP51 a RP54 del modello UNICO Persone fisiche 2012, senza compilare le successive colonne relative ai dati catastali dell’immobile".
E ancora, "i contribuenti che hanno spedito la raccomandata con la comunicazione al Centro Operativo di Pescara entro il 13 maggio, ma dopo l’inizio dei lavori, ovvero a partire dal 14 maggio 2011 (data di entrata in vigore del decreto - Decreto legge 13 maggio 2011, n. 70, ndr), dovranno, invece, compilare le colonne relative ai dati catastali dell’immobile dei righi da E51 a E53 del modello 730/2012 o dei righi da RP51 a RP54 del modello UNICO Persone fisiche 2012, senza barrare la colonna 2 “C.O. Pescara/Condominio” degli stessi righi".
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La ritenuta d'acconto del 4%
Il 1° luglio 2010 era stata resa obbligatoria la ritenuta 10% ai beneficiari dei bonifici effettuati dai contribuenti per ottenere le detrazioni d’imposta del 55% o del 50% (ex 36%). La Legge 15 luglio 2011, n. 111, di conversione del Dl 6 luglio 2011, n. 98, all'articolo 23, comma 8 ha previsto una riduzione della ritenuta, dal 10% al 4%. Per maggiori informazioni, vedi la voce nel menu di destra.
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Comunicazione alla Azienda Sanitaria Locale
I soggetti interessati alla detrazione devono inviare all’Azienda sanitaria locale competente per territorio una comunicazione di inizio lavori. La comunicazione non deve essere effettuata in tutti i casi in cui i decreti legislativi relativi alle condizioni di sicurezza nei cantieri non prevedono l’obbligo della notifica preliminare alla Asl.
Secondo quanto disposto dal comma 1, articolo 99 del Dlgs 81/08, il committente o il responsabile dei lavori, prima dell'inizio dei lavori, deve inviare all'Asl la notifica preliminare di inizio lavori nei seguenti casi:
• cantieri in cui e' prevista la presenza di piu' imprese, anche non contemporanea;
• se nel corso dello svolgimento dei lavori il cantiere, in cui operava un'unica impresa, ricorre alla prestazione d'opera di più imprese, occorre avvisare tempestivamente l'Asl con l'invio della notifica
• cantieri in cui opera un'unica impresa la cui entità presunta di lavoro non sia inferiore a duecento uomini/giorno.
La comunicazione deve essere inviata con raccomandata A.R. con le seguenti informazioni:
• generalità del committente dei lavori e ubicazione degli stessi;
• natura dell’intervento da realizzare;
• dati identificativi dell’impresa esecutrice dei lavori con esplicita assunzione di responsabilità da parte della medesima, in ordine al rispetto degli obblighi posti dalla vigente normativa in materia di sicurezza sul lavoro e contribuzione;
• data di inizio dell’intervento di recupero.
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IVA e fatturazioni
La Finanziaria 2010 ha reso permanente il regime agevolato dell'iva al 10% per le prestazioni di servizi relativi a interventi di manutenzione, ordinaria e straordinaria, realizzati su immobili residenziali.
In pratica si applica il 10% alla manodopera, mentre si applica il 20% ai prodotti acquistati. Tuttavia, se il fornitore dei beni e dei servizi è unico, come quasi sempre avviene, tutto l'importo può essere assoggettato al 10%. In quest'ultimo caso, l'Agenzia delle Entrate precisa che "qualora l’appaltatore fornisca beni di valore significativo l’aliquota ridotta si applica ai predetti beni soltanto fino a concorrenza del valore della prestazione considerato al netto del valore dei beni stessi. Tale limite di valore deve essere individuato sottraendo dall’importo complessivo della prestazione, rappresentato dall’intero corrispettivo dovuto dal committente, soltanto il valore dei beni significativi".
Riportiamo qui di seguito un esempio tratto dalla Guida dell'Agenzia delle Entrate:
Costo totale dell’intervento 10.000 euro, di cui:
a) per prestazione lavorativa 4.000 euro;
b) costo dei beni significativi (ad esempio rubinetteria e sanitari) 6.000 euro.
Su questi 6.000 euro di beni significativi, l’Iva al 10% si applica solo su 4.000 euro, cioè sulla differenza tra l’importo complessivo dell’intervento e quello dei beni significativi (10.000 - 6.000 = 4.000).
Sul valore residuo (2.000 euro) l’Iva si applica nella misura ordinaria del 20%.
I beni significativi sono stati espressamente individuati dal decreto 29 dicembre 1999. Si tratta di:
• ascensori e montacarichi;
• infissi esterni e interni;
• caldaie;
• video citofoni;
• apparecchiature di condizionamento e riciclo dell’aria;
• sanitari e rubinetteria da bagni;
• impianti di sicurezza.
Non si può applicare l’Iva agevolata al 10%:
• ai materiali o ai beni forniti da un soggetto diverso da quello che esegue i lavori;
• ai materiali o ai beni acquistati direttamente dal committente;
• alle prestazioni professionali, anche se effettuate nell’ambito degli interventi finalizzati al recupero edilizio;
• alle prestazioni di servizi resi in esecuzione di subappalti alla ditta esecutrice dei lavori. In tal caso la ditta subappaltatrice deve fatturare con Iva al 20% alla ditta principale che, successivamente, fatturerà la prestazione al committente con l’Iva al 10%, se ricorrono i presupposti per farlo.
Dichiarazione di responsabilità
Per poter assoggettare ad aliquota agevolata la prestazione d'opera o l’acquisto di beni è consigliabile richiedere (da parte dell'azienda che presta l'opera) o fornire (da parte del committente) una dichiarazione di responsabilità per l'applicazione dell'Iva agevolata.
Nel menu di destra è disponibile un esempio di tale dichiarazione.
Fatturazione
Al contrario di quanto accadeva in passato, per usufruire dell'iva agevolata al 10% non occorre più indicare in fattura il costo della manodopera utilizzata separato da quello dei beni acquistati.
Il Decreto legge n. 70 del 13 maggio 2011 ha soppresso l'obbligo di indicare in fattura il costo della manodopera. Quindi, fino al 13 maggio 2011 nelle fatture relative alle spese detraibili doveva essere indicato il costo della manodopera in voce distinta da quella delle apparecchiature e materiali impiegati. Dopo il 13 maggio 2011 tale indicazione non è più necessaria.
Le fatture devono essere intestate allo stesso soggetto che richiede la detrazione.
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Pagamento mediante bonifico
Le spese detraibili devono essere pagate tramite bonifico bancario o postale da cui risulti la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto che paga e il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
Attenzione: come precisato dall'Agenzia delle Entrate con la Risoluzione 55/E del 7 giugno del 2012, se il bonifico non verrà compliato con i giusti riferimenti utili alla banca o alle Poste per operare la ritenuta del 4%, la detrazione decade.
Per maggiori informazioni vedi la voce "Ritenuta 4% sui bonifici", nel menu di destra.
I beneficiari devono allegare alla dichiarazione dei redditi dell'anno relativo ai lavori effettuati le fotocopie delle fatture e dei bonifici. Gli originali delle fatture e delle ricevute dei bonifici devono essere conservati ed esibiti a richiesta degli uffici finanziari.
Misure del Dl sviluppo per l'Iva in edilizia, il piano città, le detrazioni al 50% per i lavori in casa
Riportiamo le «misure per l'edilizia» contenute nel Capo III del decreto Sviluppo (decreto legge 22 giugno 2012 , n. 83, «Misure urgenti per la crescita del Paese», pubblicato sul Supplemento Ordinario 129 alla Gazzetta Ufficiale n. 147 del 26 giugno 2012). Le misure sono in vigore dal 26 giugno 2012.
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Articolo 13 / Semplificazioni in materia di autorizzazioni e pareri per l'esercizio dell'attività edilizia
Semplificazioni in materia di autorizzazioni e pareri per l'esercizio dell'attività edilizia
1. All'articolo 19 della legge 7 agosto 1990 n. 241, il terzo periodo del comma 1 e' sostituito dal seguente: «Nei casi in cui la normativa vigente prevede l'acquisizione di atti o pareri di organi o enti appositi, ovvero l'esecuzione di verifiche preventive, essi sono comunque sostituiti dalle autocertificazioni, attestazioni e asseverazioni o certificazioni di cui al presente comma, salve le verifiche successive degli organi e delle amministrazioni competenti.».
2. All'articolo 23 del Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, sono apportate le seguenti modifiche:
a) dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti:
«1-bis. Nei casi in cui la normativa vigente prevede l'acquisizione di atti o pareri di organi o enti appositi, ovvero l'esecuzione di verifiche preventive, con la sola esclusione dei casi in cui sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali e degli atti rilasciati dalle amministrazioni preposte alla difesa nazionale, alla pubblica sicurezza, all'immigrazione, all'asilo, alla cittadinanza, all'amministrazione della giustizia, all'amministrazione delle finanze, ivi compresi gli atti concernenti le reti di acquisizione del gettito, anche derivante dal gioco, nonche' di quelli previsti dalla normativa per le costruzioni in zone sismiche e di quelli imposti dalla normativa comunitaria, essi sono comunque sostituiti dalle autocertificazioni, attestazioni e asseverazioni o certificazioni di tecnici abilitati relative alla sussistenza dei requisiti e presupposti previsti dalla legge, dagli strumenti urbanistici approvati o adottati e dai regolamenti edilizi, da produrre a corredo della documentazione di cui al comma 1, salve le verifiche successive degli organi e delle amministrazioni competenti.
1-ter. La denuncia, corredata dalle dichiarazioni, attestazioni e asseverazioni nonche' dai relativi elaborati tecnici, puo' essere presentata mediante posta raccomandata con avviso di ricevimento, ad eccezione dei procedimenti per cui e' previsto l'utilizzo esclusivo della modalita' telematica; in tal caso la denuncia si considera presentata al momento della ricezione da parte dell'amministrazione. on regolamento, adottato ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e semplificazione, d'intesa con la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, si procede alla individuazione dei criteri e delle modalita' per l'utilizzo esclusivo degli strumenti telematici, ai fini della presentazione della denuncia.»;
b) al comma 3, prima delle parole: «Qualora l'immobile», sono inserite le seguenti: «Nel caso dei vincoli e delle materie oggetto dell'esclusione di cui al comma 1-bis,»;
c) al comma 4, prima delle parole: «Qualora l'immobile», sono inserite le seguenti: «Nel caso dei vincoli e delle materie oggetto dell'esclusione di cui al comma 1-bis,».
Detrazioni per interventi di ristrutturazione e di efficientamento energetico
1. Per le spese documentate, sostenute dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino al 30 giugno 2013, relative agli interventi di cui all'articolo 16-bis, comma 1 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, spetta una detrazione dall'imposta lorda pari al 50 per cento, fino ad un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 96.000 euro per unita' immobiliare. Restano ferme le ulteriori disposizioni contenute nel citato articolo 16-bis.
2. All'articolo 1, comma 48, della legge 13 dicembre 2010, n. 220, dopo il primo periodo e' aggiunto il seguente: «Per le spese sostenute dal 1° gennaio 2013 al 30 giugno 2013, fermi restando i valori massimi, le detrazioni spettano per una quota pari al 50 per cento delle spese stesse».
3. All'articolo 4, comma 4, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, l'ultimo periodo e' soppresso; la presente disposizione si applica a decorrere dal 1° gennaio 2012.
giovedì 13 settembre 2012
Giovanna Canzano intervista Stefano Masullo.
Giovanna Canzano intervista STEFANO MASULLO
“Io come molti altri operatori del settore ed anche secondo alcuni magistrati statunitensi
non sarei del tutto certo che Bernard Madoff avesse adottato
ed utilizzasse nella propria attività esclusivamente il cosidetto schema Ponzi
poichè i dubbi che sorgono in merito derivano da alcuni fatti oggettivi che minano sempre alla base ogni attività truffaldina in quanto punti di debolezza estremi…”
…“Lo schema di Ponzi permette a chi comincia la catena e ai primi coinvolti di ottenere alti ritorni economici a breve termine,
ma richiede continuamente nuove vittime disposte a pagare le quote.
I guadagni derivano infatti esclusivamente dalle quote pagate dai nuovi investitori e non da attività produttive o finanziarie”… (Stefano Masullo)
Canzano 1- Pochi giorni fa, dopo le ore 11,30 nell’aula del tribunale distrettuale di Manhattan il giudice Denny Chin emette la sentenza record contro l’artefice della truffa che ha scosso l’America: 150 anni di carcere a Bernard Madoff. Condanna esemplare?
MASULLO – Sicuramente è stata una condanna eclatante e di forte impatto mediatico sia per l'entità della pena inflitta sia per la rapidità con cui tutta la fase investigativa e processuale è stata conclusa, probabilmente si è voluto e dovuto per ragioni a tutti evidenti di opinione pubblica accelerare molto non approfondendo in maniera particolareggiata sulle modalità operative, sui meccanismi tecnici, sulle eventuali complicità e connivenze e sulla reale attività esercitata da Bernard Madoff, tutte cose queste evidenziate e riportate dai media internazionali e dagli stessi inquirenti, i quali si sono riservati di lavorare ancora in futuro su tali aspetti.
Canzano 2- Madoff ha adottato lo schema Ponzi. Tutto bene fino a quando i risparmiatori chiedono indietro il capitale. Se i soldi erano al ‘sicuro’, perché ad un certo momento i risparmiatori hanno chiedo indietro i risparmi? O cosa non ha funzionato?
MASULLO – Io come molti altri operatori del settore ed anche secondo alcuni magistrati statunitensi non sarei del tutto certo che Bernard Madoff avesse adottato ed utilizzasse nella propria attività esclusivamente il cosidetto schema Ponzi poichè i dubbi che sorgono in merito derivano da alcuni fatti oggettivi che minano sempre alla base ogni attività truffaldina in quanto punti di debolezza estremi che possono essere riassunti nel modo seguente:
a) la longevità dell'operazione perpetuata, oltre 20 anni,
b) la continuità e la regolarità dei rendimenti ottenuti, il 15% annuo
c) la reputazione acquisita dall'operatore nel corso del tempo
d) l'ammontare globale delle masse amministrate, 50 miliardi di dollari
e) la tipologia della clientela molto competente, istituzioni ed ebrei,
f) la scarsa volatilità e propensione al rischio delle operazioni
g) il fatto che non vi siano stati altri complici
h) il fatto che Bernard Madoff si sia autoaccusato
i) il fatto che Bernard Madoff non abbia fatto altri nomi
A tal proposito è utile ricordare ed illustrare brevemente in cosa consista il cosidetto schema Ponzi, spesso confuso con lo schema piramidale o il marketing multilivello, è un modello economico di vendita truffaldino che promette forti guadagni alle vittime a patto che queste reclutino nuovi "investitori", a loro volta vittime della truffa.
Lo schema di Ponzi permette a chi comincia la catena e ai primi coinvolti di ottenere alti ritorni economici a breve termine, ma richiede continuamente nuove vittime disposte a pagare le quote. I guadagni derivano infatti esclusivamente dalle quote pagate dai nuovi investitori e non da attività produttive o finanziarie.
Il sistema è naturalmente destinato a terminare con perdite per la maggior parte dei partecipanti, perché i soldi "investiti" non danno alcuna vera rendita né interesse, essendo semplicemente incamerati dai primi coinvolti nello schema che li useranno inizialmente per rispettare le promesse. La diffusione della truffa spesso diventa di tale portata da renderla palese, portando alla sua interruzione da parte delle autorità.
Le caratteristiche tipiche sono:
Promessa di alti guadagni a breve termine.
Ottenimento dei guadagni da escamotage finanziari o da investimenti di "alta finanza" documentati in modo poco chiaro Offerta rivolta, all'epoca in cui fu architettata la truffa, ad un pubblico non competente in materia finanziaria Investimento legato ad un solo promotore o azienda.
Risulta evidente che il rischio di investimento in operazioni che sfruttano questa pratica è molto elevato. Il rischio è crescente al crescere del numero degli iscritti, essendo sempre più difficile trovare nuovi adepti.
In Italia, Stati Uniti e in molti altri Paesi, questa pratica è un reato, essendo a tutti gli effetti una truffa.
La tecnica prende il nome da Charles Ponzi, un immigrato italiano in USA che divenne noto per avere applicato una simile truffa su larga scala nei confronti della comunità di immigrati prima e poi in tutta la nazione. Ponzi non fu il primo ad usare questa tecnica, ma ebbe tanto successo da legarvi il suo nome coinvolgendo 40.000 persone e raccogliendo oltre 15 milioni di dollari.
Lo schema di Ponzi si è sviluppato nel tempo in varianti più complesse, pur mantenendo la stessa base teorica e continuando a sfruttare l'avidità delle persone. Oggi esistono normative serie a riguardo per cui strutture con questi schemi risultano illegali in ogni parte del mondo tutelando sia l'incolumità delle persone sia quelle aziende che scelgano di avvalersi del marketing multilivello.
Canzano 3- Le comunità ebraiche si sono interrogate su come sia stato possibile mettere a punto una truffa di tali proporzioni, un finanziere ebreo che truffa risparmiatori ebrei. Secondo Peggy Siegal, Madoff dovrebbe essere giustiziato e Spielberg dovrebbe filmare l'esecuzione. Solo ebrei truffati da Madoff?
MASULLO – Non solo ebrei sono stati coinvolti nell'affaire Madoff alcuni di questi, operatori istituzionali elvetici di provata capacità professionale e di indubbio prestigio che conosco personalmente hanno investito in totale buona fede nei fondi gestiti e proposti da Bernard Madoff contando su alcuni di quegli elementi da me citati in apertura che mi fanno dubitare fortemente, al pari degli organismi di controllo deputati statunitensi, che tutta la vicenda possa essere frettolosamente classificata come truffa riconducibile allo schema di Ponzi.
Le caratteristiche peculiari che si possono riscontrare alla base della decisione di investire nei fondi di Madoff sono la continuità nel tempo dei risultati ottenuti, una percentuale di redditività interessante ma non particolarmente eclatante e soprattutto la decorrelazione dagli andamenti altalenante degli indici azionari e la quasi assenza di rischi eccessivi, questa situazione risulta essere l'optimum per enti quali fondazioni, fondi pensioni, assicurazioni cioè per tutti quegli investitori istituzionali che posseggono ingenti quantità di denaro per un arco temporale molto lungo, che avversano il rischio e che devono erogare prestazioni predefinite ai propri aderenti.
Gli Ebrei sono un popolo testardo e intelligente e nel corso dei secoli sono riusciti non solo a non estinguersi come etnia culturale, ma ad affermarsi sfruttando proprio i limiti che avevano imposto a loro altri popoli, divieto di coltivare la terra, divieto di fare gli artigiani, di conseguenza si sono specializzati nell'attività economica e nel commercio, attività vietate un tempo ad altre etnie.
A riprova di tali capacità è possibile trovare ancora oggi alla guida delle più importanti istituzioni bancarie e finanziarie mondiali sia in qualità di manager che di azionisti se non addirittura di fondatori o di diretti discendenti dei fondatori persone di religione ebraica, di conseguenza questo mi induce ancora una volta a ritenere che la vicenda di Bernard Madoff possa celare una attività diversa da quella di cui si è parlato fino ad ora.
Canzano 4- In questi giorni assistiamo al fallimento di grandi società americane, e le ripercussioni in Europa?
MASULLO – Se analizzassimo con attenzione dal 1900 il grafico che misura l'andamento del principale indice del mercato finanziaro americano, cioè il Dow Jones, osserveremmo che esso dal 1982 al 2007 è passato da quota 1.000 a quota 14.000 mentre la stessa sorte non è toccata per esempio al PIL cioè all'ndicatore che misura la crescita dell'economia nazionale, ovverosia il Prodotto Interno Lordo.
Ora è riconosciuto in dottrina che la finanza è una funzione dell'economia e non viceversa di conseguenza cosa è successo in questi 25 anni di corsa sfrenata dei mercati finanziari che ha permesso comunque anche all'economia di crescere anche se in maniera innaturale ?
Nei primi anni ottanta sono comparsi alcuni elementi quali la deregolamentazione, la liberalizzazione, la privatizzazione ma soprattutto la leva finanziaria.
Quest'ultimo elemento è la chiave fondamentale per capire esattamente la crescita ottenuta dai mercati finaziari in particolare ed in generale dell'economia a soprattutto le origini e le cause dell'attuale e non ancora esaurita crisi finanziaria, economica e sociale.
La leva finanziaria ha permesso di moltiplicare per n volte i profitti del sistema finanziario, assicurativo e bancario di accrescere in maniera spropositata le remunerazioni degli alti dirigenti di tali istituzioni di permettere a tutti anche a coloro che non avrebbero potuto permetterselo in altre condizioni ed in altre epoche di consumare beni di lusso e di acquistare case sfruttando l'indebitamento.
La leva finanziaria ha permesso per fare degli esempi pratici a coloro che non possedevano un reddito congruo ed equilibrato di far fronte ad un acquisto di un immobile in termine di sostenibilità del rapporto rata del mutuo reddito mensile facendosi finanziarie da banche anche per il 120% del valore dell'immobile e contando da una parte su di una rivalutazione infinita dello stesso e dall'altra potendo contare sulle cosidette operazioni di cartolarizzazione; un altro esempio molto significativo della leva finanziaria, la quale non deve essere demonizzata tout court in quanto assolutamente utile per la copertura dei rischi, ma lo si deve fare nell'uso improprio e sfrenato, è quello del mercato degli strumenti finanziari derivati e del mercato delle valute, in tali contesti il rapporto tra capitale investito e detenuto effettivamente e capitale manovrato risulta essere di 1 a 20, per intendersi con 1.000 euro a garanzia ne posso manovrare 20.000 di euro dove il guadagno e la perdita è però da calcolarsi su quest'ultimo importo con effetti ovviamente devastanti sul capitale iniziale qualora le operazioni impostate non fossero quelle attese e sperate.
Nel 1998 in una mia pubblicazione datata 31 dicembre 1998 e denominata "Crisi Globale Attuale Analisi e Considerazioni Economiche, Politiche e Finanziarie" visibile tuttora al seguente link: http://www.assoconsulenza.eu/Resources/Previsioni_sulla_crisi_attu.pdf nella sezione I Consigli di Stefano M. Masullo sul sito di Assoconsulenza Associazione Italiana Consulenti di Investimento www.assoconsulenza.com di cui sono socio fondatore ed attualmente segretario generale paventavo una possibile deflagrazione del sistema finanziario globale a causa di oltre 150.000 miliardi di dollari di contratti in strumenti finanziari derivati stipulati a livello internazionale, molti dei quali off balance sheet, ovvero non riportati nei bilanci delle principali banche mondiali.
Ora questo mondo è finito con il fallimento della banca di investimento Lehman Brothers in quanto dal settembre del 2008 le parole d'ordine per evitare che il mondo sprofondasse in un caos globale con rischi reali di un potenziale conflitto mondiale generato dal collasso del sistema finanziario mondiale sono nazionalizzazione, intervento dei governi ma soprattutto deleverage, cioè eliminare la leva finanziaria.
Questo ragionamento mi permette di affermare con una certa cognizione di causa che il punto più critico della crisi economico finanziario e sociale attualmente in essere verrà raggiunto, in particolare per ciò che concerne il territorio europeo e di conseguenza anche in Italia, nel periodo intercorrente tra l'ottobre del 2009 ed il marzo del 2010, dove potrebbe essere possibile assistere a fallimenti a catena di piccole e medie imprese, dove le quotazioni borsistiche potrebbero raggiungere ed infrangere i minimi registrati il 9 marzo 2009 e dove le tensioni sociali accumulatesi nel corso degli ultimi 18 mesi potrebbero dar luogo a situazioni di estrema tensione e violenza.
A conferma di quanto esposto sopra riporto la recente decisione del governo tedesco guidato dal canceliere Angela Merkel di creare una bad bank dove far confluire secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale 1.500 miliardi di euro e secondo la Banca Centrale Europea 3-400 miliardi di euro di titoli tossici detenuti tuttora dalle banche tedesche nei propri portafogli, sempre secondo le autorevoli istitizioni sopra citate le Landesbanken tedesche nel corso degli ultimi tre anni avrebbero raccolto circa 300 miliardi di euro di risparmi che invece di essere erogati al sistema produttivo delle piccole e medie imprese sarebbero stati investiti in CDS Credit Default Swap, strumenti finanziari derivati,ed obbligazioni subprime statunitensi.
PROFILO PROFESSIONALE
Stefano M. Masullo, nato a Milano nel 1964 ed ivi residente, laurea in Scienze Economiche, Scienze Industriali ed Ingegneria Aziendale e successivi master di specializzazione in economia, comunicazione, marketing e finanza, coniugato con due figli, ha iniziato a lavorare durante i primi anni di frequenza all’Università 1986-1987, presso la prima società di brokeraggio e distribuzione di servizi finanziari costituita in Italia denominata Consulenti Finanziari SpA. Successivamente ha collaborato per il periodo 1987-1992 presso uno dei più importanti studi di Agenti di Cambio d’Italia, lo Studio Leonzio – Combi ricoprendo via via mansioni e qualifiche di responsabilità crescenti quali Rappresentante alle Grida alla Borsa Valori di Milano, assistente personale del socio di maggioranza nonché direttore marketing e relazioni esterne e responsabile di un gruppo qualificato di clientela privata ed istituzionale.
In seguito nel periodo 1992-1995 ha lavorato con primarie aziende nazionali ed estere attive nel settore finanziario, industriale ed assicurativo ricoprendo incarichi operativi e di responsabilità nelle aree marketing, formazione, comunicazione, assistenza grandi clienti privati, istituzionali ed industriali quali: Gruppo Credito Svizzero, Prudential Vita, Prudential SIM, Murchio SIM, Broggi Izar, IBF Investment Broker Finanziaria SIM, Norwich Union, Profit SIM, Scaligera Finanziaria, Greif Fiduciaria, ed è stato direttore centrale relazioni esterne UNIONSIM Unione Nazionale Società di Intermediazione Mobiliare.
Dal novembre 1995 all’aprile 2006 è stato socio fondatore, azionista di maggioranza relativa e presidente del Consiglio di Amministrazione della società di consulenza aziendale e finanziaria OPUS Consulting SpA capitale sociale 625.000 Euro iscritta all’Ufficio Italiano Cambi quale intermediario finanziario non bancario ex articolo 106 Testo Unico della Finanza, attualmente ricopre l’incarico di amministratore delegato EURO SO.PA. SpA, capitale sociale 800.000 Euro, holding di partecipazione e finanziaria di investimento controllante tre aziende industriali leader a livello mondiale con un fatturato consolidato superiore ai 10 milioni di Euro e 70 risorse umane impiegate, direttore generale NIKKAIA STRATEGIE, società con sede a Milano attiva nella consulenza agli investimenti, direttore relazioni esterne De Vittori of Switzerland SA gruppo internazionale con sede a Lugano operativo in 288 giurisdizioni nel mondo, specializzato nella costituzione e gestione di società presente con propri uffici a Milano, Roma, Dubai, Lussemburgo, Marbella, NewYork, Nicosia, Shangai, Sofia, Tangeri, La Valletta e Londra, presidente IDEALMUTUA, società di mutuo soccorso con sede a Milano attiva nel settore delle assistenze previdenziali, economiche e sanitarie, direttore marketing e comunicazione Gruppo Sintesi holding di partecipazione capitale sociale 1 milione di Euro e controllante due società SIB Sintesi Investment Broker capitale sociale 120.000 Euro intermediario finanziario non bancario ex articolo 106 specializzata nella intermediazione in cambi e gestione valutaria e Sintesi Financial Network capitale sociale 50.000 Euro attiva nel franchising finanziario e della mediazione creditizia, assicurativa, finanziaria ed immobiliare, direttore editoriale della rivista internazionale di finanza islamica bilingue, inglese ed italiano, SHIRKAH, vice presidente SHIRKAH FINANCE LTD società di consulenza internazionale con sede a Lugano e specializzata in islamic banking & finance, direttore responsabile della rivista internazionale di lifestyle e business ROSSIA pubblicata in duplice lingua italiano e russo.
Nel corso di questo periodo professionale ha ricoperto incarichi di consigliere di amministrazione e di presidente del consiglio di amministrazione in società industriali, SIM Società di Intermediazione Mobiliare, holding di partecipazione, intermediari finanziari e società editoriali tra cui: CIM Banque SA Lugano e Ginevra, Wesor on Line Inc. Lugano, Vaduz e New York, Gestifinance Srl, Colomba Invest SIM SpA Roma e Milano, Inforex SpA Civitanova Marche e Milano, Chierici Bank Inc. Nauru, Montecarlo e New York, Eurotrade SpA Milano, MGS-Medical Grade Systems SpA Milano, Ginevra e Sondrio, ARES-Apparati Radio e Sistemi Srl Cardano al Campo, Setral SpA Romans d’Isonzo, Capital Strategy SpA Parma, Editoriale Tempo Economico SpA Milano, Infinex Ventures Inc. Vancouver.
In virtù degli incarichi ricoperti all’interno del consiglio di amministrazione di intermediari finanziari italiani ed esteri ha conseguito la qualifica di Procuratore di Borsa a Milano e di Broker del NASD alla Borsa Valori di New York.
Socio fondatore ed attualmente segretario generale ASSOCONSULENZA Associazione Italiana Consulenti di Investimento www.assoconsulenza.com, decano e docente di economia e finanza presso l’università internazionale con sede a Lugano ISFOA Istituto Superiore di Finanza e di Organizzazione Aziendale www.unisfoa.ch, direttore responsabile della testata internet www.trend-online.com e della versione cartacea My trend, direttore editoriale della testata internazionale Finanza Araba www.arabfinco.com, direttore editoriale della rivista internazionale di finanza islamica Shirkah Finance Magazine www.shirkah-finance.com.
Ha collaborato in qualità di opinionista con diverse testate specializzate in economia e finanza quali: Tempo Economico, Gente Money, Investire, Amministrazione & Finanza, Azienda Banca, Borsa & Finanza, Mondo Economico, Advisor, Banca Matica e con la qualifica di direttore editoriale con Investimenti Finanziari.
Ha svolto il ruolo di docente universitario intervenendo in alcuni atenei italiani ed esteri quali: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, European School of Economics Milano, Roma, Londra, New York, SERSI Universitat Herisau.
Ha partecipato in qualità di ospite esperto della materia in numerose trasmissioni televisive con le seguenti emittenti: Bloomberg Television, Class Financial Network, Odeon TV, RAI Tre, Tele Nova, Tele Lombardia, Antenna Tre, Tele Rama.
E’ intervenuto in qualità di chairman e/o di relatore in numerosi convegni, seminari e workshop in materia di finanza, industria, pianificazione fiscale, comunicazione, sociale organizzati da primarie strutture istituzionali o private quali: Assolombarda, AITI Associazione Italiana Tesorieri di Impresa, Assoconsulenza Associazione Italiana Consulenti di Investimento, Banca Popolare di Milano, Camera di Commercio di Brescia, Camera dei Deputati, Il Sole 24 Ore Radiocor, Lions Club, Rotary Club, Compagnia delle Opere, Ordine dei Dottori Commercialisti di Verona, Banca Matica, UCID, Fondazione dei Dottori Commercialisti di Milano, Fondazione Gaslini, Telethon, Ambasciata d’Italia a Praga, Ambasciata d’Italia a Budapest, Istituto Italiano di Cultura.
Ha realizzato in qualità di autore i seguenti volumi aziendali per conto di diversi editori quali Editoriale ITACA, Edizioni FAG, Franco Angeli Editore, Cuzzolin Editore, di cui uno adottato quale testo obbligatorio di esame nel corso di Finanziamenti di Aziende presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano: Impariamo la Finanza 1994, Vincere con la Comunicazione Finanziaria 1995, La Gestione del Risparmio in Italia 1996, Marketing e Vendita nei Servizi 1997, Borsa Valori, Finanza d’Impresa, Strumenti e Strategie di Investimento 1998, Analisi Tecnica Investimento e Speculazione 1999, Finanza Operativa Trading e Gestione 2000, International Tax Planning 2000, Psicologia dell’Investitore Tecniche e Metodologie Operative 2001, Guadagnare con i Covered Warrant 2001, Crisi Ristrutturazione e Rilancio d’Impresa 2001, Finanza Personale e d’Impresa Operatività e Tecnica 2001, Il Mercato Val utario e l’Euro: Opportunità e Minacce 2001, Le Guide Operative ai Mercati Finanziari dei Paesi Arabi: Bahrein 2001, Le Guide Operative ai Mercati Finanziari Internazionali: Lussemburgo 2002, Operare in Borsa con Successo 2002, Il Consulente di Investimento 2002, L’Arte del Successo 2003, Investor Relations Comunicazione Finanziaria e Marketing & Financial Management 2004, Capitalismo e Religione tra Etica e e Responsabilità Sociale 2005.
Ha svolto attività di consulenza in questi anni presso società quali: Agenzia Sviluppo Nord Milano, ALI-Agenzia Lavoro Interinale, Banca Popolare Commercio & Industria, Banca Popolare di Milano, Banca Profilo, Barclays Factoring, BICCI Ceat Cavi, Bonaparte, Capital Strategy, Cassa di Risparmio di Cento, Cassa di Risparmio di Perugia, Cassa Rurale ed artigiana di Cantù, Cerg Finance – XRT, Euromobiliare Investimenti SIM, Liguria Assicurazioni, Liguria Vita, Greif Fiduciaria, Scaligera Finanziaria, Colomba Invest SIM, Corner Bank, Equilibrium SICAV, Euroforex, Eurotrade, Financial Advisors, Financial Communication, Gestifinance, Flemings, Gestiservice Fiduciaria, Eurco, Piazza Affari SIM, Heller Investimenti, Henderson Investors, IBF Investment Broker Finanziaria SIM, ING Group, Nationale Nederlande, METIM di Nord Est, Netnet, Norwich Union Assicurazioni, Norwich Union Vita, CEPU, Nusa SIM, Oyster SICAV, REMAR SIM, Re/Max, STC Finance, Studio Agente di Cambio Gi useppe Vizzini, Milano Centrale, Pirelli real estate, Borsa Immobiliare di Milano, Liberty Financial, FMG Fund Marketing Group SICAV, Pierrel Farmaceutici, MGS Medical Grade Systems, Sothebys Real Estate, Italian Network, Giorgio Viganò Consulenti Immobiliari, Watson Wyatt ISSO, Confiance, Rafiki, Profit Holding, Profit Investments SIM, MPS Banca Personale, Studi e Investimenti Mobiliari, Telsy Telefonia, Winthertur Vita, CDC – Computer Discount, Banque Cortal, Fidea SIM, Sociètè Bancaire Priveè, Fairplace, Unicredito Italiano, Inforex, Banca 121, Cycling Team, Simmons & Simmons, Delta 2000, INSEB, Unica Mediazioni Creditizie, Intellimaker, IC-FIN, IN-Consult, IN-Comm, Consolato Onorario della Repubblica di Namibia, Centro Studi Comunicare l’Impresa, IW Bank, Più Unica, Consorzio Stadio di San Siro, Inseb, Sintesi Consult, Nikkaia Strategie, De Vittori of Switzerland SA, SIB Sintesi Investment Broker,Sintesi Financial Network, MPS Banca Personale.
E’ stato insignito di onorificenze cavalleresche ed accademiche dalle seguenti istituzioni: Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Sovrano Militare Ordine Ospitaliero di Malta, Accademia Teatina per le Scienze di Chieti, Accademia Tiberina di Roma, Accademia dei Cavalieri di Santo Stefano di Pisa, Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali di Roma.
E’ ideatore, fondatore e segretario generale del Premio Internazionale Le Tre Frecce d’Argento della Finanza, manifestazione annuale fondata nel 1999 organizzata congiuntamente da OPUS Consulting ASSOCONSULENZA, ISFOA, BPM Banca Popolare di Milano, Funds Europe, Investire, Advisor.
E’ direttore del Premio Internazionale alla Carriera ISFOA manifestazione internazionale che gode del Patrocinio Ufficiale delle seguenti istituzioni: Comune di Milano, Provincia di Milano, Regione Lombardia, ICE Istituto per il Commercio Estero, AIDDA – Associazione Donne Imprenditrici e Dirigenti di Azienda, ANC-Associazione Nazionale Carabinieri, Comune di Bari, Camera di Commercio di Bari, Provincia di Lecce, Ministro per gli Italiani nel Mondo, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero degli Affari Esteri.
E’ membro iscritto e/o sostenitore delle seguenti associazioni professionali e sociali:
ASSOCONSULENZA Associazione Italiana Consulenti di Investimenti, STEP Society of Trust and Estate Practitioners, UCID Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti, Rotary International, Lions International, Kiwanis International.
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mercoledì 12 settembre 2012
Una storica impresa italiana.
Una storica impresa italiana.
L’impresa ha inizio, nei primi anni del secolo scorso, per opera del Comm.Ing.Prof. Cesare Jonghi Lavarini (Dirigente delle Regie Ferrovie e Docente al Politecnico di Torino). La Società Edificatrice Immobiliare Milanese Spa è stata fondata nel 1927 dal Cav.Gr Cr. Ing. Edmondo Luigi Jonghi Lavarini e si è occupata di cementi armati, realizzazione di costruzioni civili (interi stabili), industriali (fabbriche e capannoni), militari (caserme e fortificazioni), opere pubbliche, appalti e case popolari in tutto il nord Italia. Attiva nella ricostruzione di Milano (dal Teatro La Scala a Palazzo Litta), dopo la guerra, la SEIM ha incominciato ad occuparsi anche di investimenti immobiliari, gestione, amministrazione e manutenzione di stabili. Oggi le attività principali dell'azienda, portata avanti dal Comm.Dott. Cesare Giovanni (Medaglia d’Oro della Camera del Commercio e dell’Industria di Milano) e dal Cav.Dott. Roberto, rispettivamente figlio e nipote del fondatore, sono quelle della vendita di immobili e della ristrutturazione edile di interni. La SEIM è una piccola ma solida azienda famigliare, alla quarta generazione, socia di numerose associazioni di categoria (ADSI, AMPE, ANACI, UPPI), vanta una lunga esperienza nel settore immobiliare e può offrire alla propria clientela, oltre a serietà, professionalità e cordialità, un servizio completo e personalizzato al miglior rapporto qualità-prezzo.
VENDITA di Immobili
Vendita diretta, con mandato semestrale in esclusiva, di proprietà immobiliari (appartamenti, uffici, negozi, stabili interi, ville) a Milano, in Lombardia, Piemonte e Liguria (con solo il 2% di provvigioni). Attenta valutazione del Vostro immobile (sopraluoghi e misurazioni, studi di settore e di mercato, raccolta di documentazione). Adeguata pubblicità, tradizionale (annunci e cartelli) e web (realizzazione di documentazione video fotografica ed eventualmente anche di piantina digitalizzata e di visita virtuale) della Vostra proprietà. Attenta selezione dei possibili acquirenti ed seria verifica della loro reale solvibilità. Gestione delle visite, venendo incontro alle esigenze dei proprietari. Assistenza (amministrativa, tecnica, legale, notarile e fiscale) e raccolta di tutta la documentazione necessaria (visure catastali, atti di provenienza, certificazioni energetiche) al compromesso ed al rogito. Mediazione in compravendita di locali ed attività commerciali (come bar e ristoranti) e terreni edificabili a Milano ed in Lombardia. Mediazione in compravendita di qualsiasi tipologia di proprietà immobiliare, in tutta Italia e consulenza in investimenti immobiliari in Europa (Russia compresa) ma anche in Libano, paesi arabi e Cina.
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Progetto Itaca per la Rinascita Italiana.
In tanti mi chiedono pareri sulla situazione politica e sul futuro della destra italiana. La situazione, nonostante gli enormi spazi potenziali di azione, è decisamente desolante. Gli ex AN del PDL rimangono ostaggio di Berlusconi e continuano a sostenere questo infame governo tecnocratico e plutocratico, che cura solo gli interessi degli usurai delle banche, degli speculatori delle borse e dei parassiti dell’alta finanza internazionale. La Destra di Storace, che a Milano ed in Lombardia praticamente non esiste, non si è ancora unita con la Fiamma Tricolore, anzi, invece di “fare fronte” (nazionale, popolare, sociale ed identitario) contro il mondialismo, alle prossime elezioni politiche, rischia seriamente di finire (e scomparire) nel listone unitario berlusconiano. Altre alternative politiche (serie e valide), a destra, non ve ne sono, nemmeno in prospettiva. Quindi, purtroppo, ad oggi, non posso che confermare il mio convinto disimpegno dalla politica attiva, almeno da quella partitica ed elettorale. Ultima speranza rimane il progetto culturale (unitario, trasversale e costituente) promosso da Veneziani: (Roberto Jonghi Lavarini, Milano, 12 settembre 2012) http://www.progetto-itaca.it/ - robertojonghi@gmail.com
lunedì 10 settembre 2012
Intervista a Fulvio Moneta Caglio.
Gianni Spina intervista Fulvio Moneta Caglio.
Una delle probabili “facce nuove” del centro-destra, alle prossime elezioni politiche: "il duca-conte" Fulvio Moneta Caglio dei Suvich di Bribir, classe 1965, sposato con due figli, doppia laurea in economia commercio e giurisprudenza, avvocato e commercialista (revisore dei conti), autentico aristocratico e Cavaliere di Malta, storico dirigente della destra italiana (MSI, AN, PDL) e consigliere di zona del comune di Milano, già direttore della Fondazione per il cinema della regione Lombardia, oggi segretario milanese della gloriosa Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.
DOMANDA: a così tanti anni dall'esodo, di cosa si occupa esattamente la storica Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia?
RISPOSTA: gli scopi originali non sono mutati semmai se ne sono aggiunti dei nuovi. Quelle terre erano italiane per cultura, storia, tradizione. Sin dal tempo dell’antica Roma e attraverso il dominio di Venezia la Venezia Giulia e la Dalmazia hanno rappresentato e rappresentano un pezzo di Italia. Quindi innanzitutto mantenere e trasmettere il ricordo di quelle terre attraverso manifestazioni pubblicazioni, seminari e quanto altro possa servire. Adesso a tanti anni dall’esodo l’associazione deve allargarsi a chi, per vicende familiari, non ne è stato direttamente partecipe e diventare patrimonio nazionale. Ma non solo ricordi e mantenimento della tradizione, dobbiamo essere protagonisti, attraverso le istituzioni, di un’opera di presenza in quei territori che non devono essere più considerati come “stranieri” ma integrati in un’Europa che fa delle sue radici il punto di forza della sua unità. Infine non devono essere dimenticati i diritti degli esuli e dei loro discendenti. Eque compensazioni, come è avvenuto in quasi tutti i Paesi ex comunisti, vanno garantiti. Su questo nessun cedimento il diritto di essere europei presuppone che la giustizia valga innanzitutto per chi è stato ingiustamente perseguitato e spogliato di tutti i suoi beni .
DOMANDA: lei è uomo di profonda cultura, proveniente da una antica famiglia aristocratica longobarda, cosa ne pensa di questa Europa?
RISPOSTA: non è l’Europa che volevamo. E’ stata costruita un’Europa di mercanti con l’illusione che l’economia avrebbe trainato la politica. Non funziona così. L’Europa nasce dalla fusione del pensiero greco-romano con le migrazioni dei popoli barbari. Quindi la razionalità e il pensiero unite alla passione e all’ardore. Roma ha conquistato l’Europa attraverso la civiltà assimilando senza opprimere. Portando strade acquedotti, terme ma anche il diritto e l’orgoglio di appartenenza. Molte guerre sono state combattute non contro Roma ma per essere cittadini di Roma. Questa premessa per dire che l’Europa deve innanzitutto partire dalle sue ragioni culturali. E’ ridicolo, per esempio, pensare che un Paese come la Grecia, per motivi economici, possa uscire dall’Europa. E’ grazie al pensiero filosofico greco alle sue istituzioni e alle guerre che ha combattuto contro l’assolutismo persiano che oggi possiamo parlare di Europa come qualcosa “a sé”. L’Europa deve contare di più, parlare con una sola voce. Qualsiasi nazione deve essere parte integrante e non essere lasciata indietro. Non più la supremazia di alcuni, come la Germania, perché è dalle diversità e dalle tradizioni comuni che l’Europa si è forgiata nei secoli.
DOMANDA: quale è il suo giudizio, di simpatizzante di destra, già dirigente di AN e consigliere a Milano, sulla situazione politica italiana?
RISPOSTA: la politica attualmente non esiste più è stata “commissariata” perché non ha avuto il coraggio di osare. Non si può vivere alla giornata. Avevamo bisogno di riforme, di un nuovo patto Stato-cittadino. Di ridare fiducia nelle istituzioni. Di rendere il cittadino di nuovo fiero di essere italiano. Abbiamo preferito sopravvivere questo ha portato alla disaffezione alla sensazione che da questo Stato non ci si possa aspettare nulla e che di conseguenza sia legittimo truffarlo tanto così “fan tutti”. Dobbiamo ripartire da capo con regole chiare, con il rispetto degli impegni, con la certezza che chi sbaglia paga ma chi si comporta bene sarà premiato. Solo così potremo rialzare la testa e riprendere il posto che ci spetta. Io sono convinto che l’italiano sia pronto non deve più, però, avere cattivi esempi ma modelli a cui conformarsi e da seguire.
DOMANDA: in molti, singoli ed associazioni, da tempo, la invitano a candidarsi alle prossime elezioni politiche del 2013: cosa risponde loro?
RISPOSTA: la mia famiglia ha sempre servito l’Italia in politica nel lavoro sotto le armi. Qualsiasi cosa io possa fare per la mia Patria lo considero un onore.
DOMANDA: lei è appassionato ed esperto di cinema: quali film ci consiglia di andare a vedere al cinema? E Lei, quale ha visto l'ultima volta?
RISPOSTA: è vero ho avuto anche incarichi prestigiosi in quel campo. Devo però ammettere che la maggior parte dei film cosiddetti “culturali” mi annoiano. Amo l’azione, i film che trasmettono passione. Andrò a vedere sicuramente il cavaliere oscuro il ritorno. E nel mio Pantheon metto i film più disparati dal gladiatore, alle relazioni pericolose da invito a cena con delitto alla carica dei 600. L’ultimo film visto, che consiglio, è il dittatore.
http://www.italiainforma.it/
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