Calano ancora le compravendite in città (- 4,8 per cento), calano i prezzi (- 2,9 per cento). Ma a Milano-città nei primi sei mesi di quest'anno è calato tutto un po' meno. Tanto da fare ipotizzare agli esperti del settore una «normalizzazione» del mercato non proprio dietro l'angolo, ma neanche troppo lontana a partire dalla metà dell'anno prossimo. Segnali positivi, ma tutti milanesi perché se già ci si sposta di poco, in provincia, le compravendite delle case prendono ancora un altro brutto colpo (il 21,5 per cento in meno) e allargando ancora lo sguardo il trand negativo è sempre pesante (in Italia il dato è del 14,2 per cento in meno). Ma Milano è considerata il «termometro» del paese che anticipa le tendenze a livello nazionale. O almeno così è sempre stato. Gli agenti rilevatori della Fimaa aggiornano periodicamente un grafico che mette a confronto il dato delle compravendite con quello che chiamano «il sentiment», ovvero la percezione dell'andamento del mercato. Dal 2005 a oggi le due curve hanno viaggiato in parallelo: quando cala una, scende pure l'altra. Ora la previsione è di risalita. È questo il trand sottolineato dalla tradizionale «Rilevazione dei prezzi degli immobili» giunta alla 43ª edizione e realizzata dalla Camera di Commercio attraverso l'Osmi borsa immobiliare, in collaborazione con gli agenti rilevatori Fimaa. Il periodo preso in considerazione è quello del primo semestre del 2013. Si parla ancora di crisi, di flessioni, di prezzi in calo significativo «come fino a sei mesi fa non si era ancora davvero visto», ha fatto notare Marco Dettori, presidente di Osmi. Ma si parla - e forse proprio anche per questo - di segnali positivi, «almeno nelle compravendite che hanno ripreso», ha sottolineato Vincenzo Albanese presidente di Fimaa Milano, Monza e Brianza grazie al prezzo che fa da leva». Il 2012 ha chiuso con 14.645 compravendite. Il 2013 nelle previsioni dovrebbe chiudersi con almeno 13.942. Siamo lontani dalle 24.775 del 2006, ma quella che in gergo chiamano la «fase di repricing» pare avviata. «Specie sull'usato - aggiunge Dettori - ma anche il nuovo in alcune zone della città si assesta su valori che fino a qualche semestre fa non erano immaginabili». In media lo «sconto» che si riesce a strappare in città si aggira sul 15 per cento. A soffrirne è invece la provincia che solo qualche anno fa assorbiva il mercato dei milanesi in fuga alla ricerca di case a buon mercato e panorami più verdi. Invece oggi Milano assorbe tutta la richiesta. È calata la compravendita degli alloggi piccoli, un tempo appetibili per gli investitori ora scoraggiati dall'Imu. Chi ha qualche soldo da parte e se la sente di investire nel mattone potrebbe essere questo il momento buono in attesa che il mercato riprenda. Dove conviene acquistare oggi rispetto a cinque anni fa? In centro tengono i prezzi degli appartamenti di nuova costruzione, con il picco di 13.300 euro in Vittorio Emanuele-San Babila, per chi può investire, ci sono zone centrali dove oggi si compra ai prezzi di cinque anni fa come Missori, Largo Augusto, Repubblica, Tribunale, corso Venezia. Sempre rispetto a cinque anni fa calano significativamente i prezzi del nuovo in diverse zone decentrate come Axum-Osp.S. Carlo (-12,3%) o il quartiere Gallaratese-Trenno (-22,1%), S.Giulia-Rogoredo (-14,3%).
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